SU E GIU’ TRA I VICANI DI TOSI E PELAGO

Il percorso cicloturistico de “La Leonessa” prende il via da Piazza Lorenzo Ghiberti a Pelago, patria natìa del famoso artista e complesso sviluppatosi attorno ad uno dei numerosi castelli dei Conti Guidi presenti nell’area circostante: questo fu costruito su uno sperone roccioso oggi occupato dall’ex palazzo comunale, dalla pieve di San Clemente e da un gruppo di abitazioni costruito lungo l’antica cerchia muraria. Ripida discesa, attraversamento del Vicano di Pelago e rampa prima della svolta a destra che dà inizio alla prima parte del percorso: una salita moderata conduce a Paterno con bellissime vedute sui coltivi e sulla vallata prima dell’abitato sede di una importantissima grangia vallombrosana.

Sulla destra del percorso si apre una terrazza panoramica permanente, sovrastando antiche ville come quella di Melosa e transitando nei pressi di un antico castello dei Guidi come Magnale (deviazione eventuale al km 2900): si passa intanto nella vallata del Vicano di Tosi, raggiungendo il paese omonimo dopo il bivio verso il bel borgo di Raggioli ed il ponte sul torrente, al culmine della prima salita. Raggiunti i 500 metri di quota in corrispondenza del bivio che porta a Vallombrosa, si prende a destra (km 6300) in direzione di Donnini scendendo dolcemente attraverso un tratto boscoso: di ampio respiro le vedute che mano a mano si aprono sul lato di valle. Il bosco si conclude nei pressi della maestosa Villa di Pitiana, un tempo località di fermata del caratteristico trenino a cremagliera diretto da Sant’Ellero a Saltino: con gli scorci a sinistra sull’antichissima pieve di Pitiana, raggiungendo Donnini si concludono i primi 10 chilometri.

La discesa termina nel punto più basso dell’intero percorso innestandosi sulla strada del Valdarno presso la stazione di Sant’Ellero (km 14000), risalendo fino alla località di Carbonile per poi svoltare a destra (km 15300): inizia qui la salita che, fra curve panoramiche e oliveti, conduce in maniera sempre più ripida al borgo di Colle. Il piccolo agglomerato (17500), posto sul crinale che delimita la valle del Vicano di Pelago in cui qui si rientra, si trova nell’area di Altomena, con la villa un tempo castello guidingo e la piccola chiesa di Santa Lucia come importanti riferimenti storici: spettacolare il panorama sulla valle, con vedute a perdita d’occhio verso Ferrano, Pelago, Diacceto e Nipozzano.

Un altro po’ di salita porta nuovamente a Paterno, con l’imponente montagna di Secchieta vigile guardiana del territorio: scendendo, le terrazze di coltivi accompagnano nuovamente alla località attraversata all’inizio del percorso, svoltando questa volta in modo netto verso sinistra (km 20200) per rientrare verso Pelago. La discesa è veloce e con poche curve, e l’avvicinarsi dello sperone del paese è seguito da un’improvvisa rampa: raggiunta la scuola, dopo una curva a destra si svolta proprio a destra in direzione Diacceto (km 22900). La strada sale regolarmente per quasi tre chilometri, puntando in direzione del paese situato lungo la strada Casentinese. In corrispondenza di una rotonda si svolta a destra, lasciandosi sulla destra San Lorenzo a Diacceto (km 25600) e attraversando un’area residenziale che culmina con un fastidioso strappo: al culmine (km 26200), la svolta a destra conduce in discesa verso Ferrano.