CONVENTO DI SANTA MARGHERITA A TOSINA

L’origine del complesso di Santa Margherita risale almeno alla metà del secolo XI: la chiesa sicuramente esisteva già nel 1062, come attestato da un documento in cui i Conti Da Quona affidavano le funzioni ai sacerdoti agostiniani, i quali avevano il compito di prestare servizio pastorale alla popolazione del territorio e ospitare i pellegrini che transitavano lungo la via tra la valle della Sieve e il Casentino. Nel 1153 Papa Eugenio III sottopose la canonica alla “riforma camaldolese” e i camaldolesi continuarono l’opera tanto di apostolato quanto di ospitalità, facendo di Tosina un nodo viario strategico: basti pensare che durante la notte precedente la celebre battaglia di Campaldino del 1289 (vedasi al riguardo il paragrafo “La Via Ghibellina”) l’esercito fiorentino sostò proprio in questo luogo, ultimo avamposto prima delle insidiose foreste dei Monti del Pruno. La proprietà della chiesa e del patrimonio terriero restò nelle mani dei camaldolesi fino al 1808, anno in cui Napoleone decretò la confisca dei beni ecclesiastici: soltanto dopo la sua caduta si ricreò la comunità delle suore camaldolesi di Pratovecchio, almeno fino alla nuova e definitiva confisca da parte dello Stato.

È situato lungo il percorso, al chilometro 48500 circa.